Novità (e no) GDR: RAPPAN ATHUK, SHADOW OF ESTEREN e SHADOWS OF LENINGRAD
Consiglio per il weekend: “Non scendere nel pozzo!”
RAPPAN ATHUK (campagna per DUNGEONS AND DRAGONS 5e – Kaizoku Press)
Più di settecento pagine hanno un solo nome: Megadungeon!
Creato inizialmente per la prima edizione di DnD, ambientazione e campagna sono aggiornate per la nuova edizione.
Gli infiniti cunicoli di Rappan Athuk sono noti per mostri, trappole e trabocchetti micidiali, che rendono questo dungeon ad alto tasso di mortalità, eppure uno dei più soddisfacenti da esplorare, anche perché l’estensione comprende i classici sotterranei, ma anche boschi selvaggi e castelli. Tutte queste terre, per altro, sono sotto il dominio di un boss terribile, il Demon Lord Orcus, il testacaprino signore dei non morti.
Circa sessanta livelli, più una ventina di livelli per i dungeon satelliti, la maggior parte classici, ma alcuni totalmente nuovi per l’edizione nostrana.
In italiano, con copertina cartonata e illustrazioni eccezionali.
Le ombre si estendono un po’ ovunque: da un’isola medeviale e una grande capitale del pessato.
SHADOW OF ESTEREN (gioco di ruolo – Agate RPG)
Esteren è un mondo medievale dove le tinte oscure sono predominante: una natura spietata, vicende brutali e PG con forti passioni a muoverli. Per quanto sia una realtà fantasy, gli innesti gotici e orrorifici sono parecchi, dove il centro delle sessioni non è un mostro da sconfiggere o un bottino da trovare, bensì speranze e paure.
Le regole privilegiano la narrazione, quindi sono semplici e immediati, con focus sulla gestione dello stress, piuttosto che sul combattimento. Si gioca con d10.
Shadows of Esteren è un gioco di ruolo francese, è figlio di un kickstarter di successo del 2012.
AGE OF CHTULHU 3: SHADOWS OF LENINGRAD (campagna per CALL OF CTHULHU – Goodman Games)
In questa serie di indagini si visita molti luoghi iconici della grande Russia: dalle enormi foreste ghiacciate, ai grandi edifici di Leningrado dietro cui si muove il partito. La forbice storica è sempre quella degli anni ’20, ma ambientati nella Russa della rivoluzione ha tutto uno retrogusto.